Descrizione estesa
In data 19 aprile 2024, il Comando Provinciale di Catania dei Vigili del Fuoco ha contattato ARPA Sicilia e tutti gli Enti che si occupano della sicurezza del territorio per segnalare l’emissione di una consistente e continua colonna d’acqua e vapore, circa 30 m, dalla bocca del pozzo artesiano San Sebastiano, profondo circa 200 m. Tale fluido si riversava sulle campagne circostanti sino a raggiungere il Torrente Catalfaro e dunque il fiume Monaci.
Un fenomeno nefasto per il territorio in considerazione degli esiti degli esami che prontamente ARPA ha effettuato. Infatti dai predetti esami si rilevava la presenza oltre le soglie di idrocarburi aromatici (BTEX), idrocarburi totali e di anidride carbonica oltre che altri inquinanti.
E’ così iniziata la corsa contro il tempo per impedire un disastro ambientale e quindi un danno irreversibile per il territorio.
La Commissione straordinaria del Comune di Palagonia ha immediatamente emanato le necessarie ordinanze interdittive, avviando le attività e le interlocuzioni con gli altri attori istituzionali del sistema di protezione civile per attivare le iniziative finalizzate alla tutela della salute e della pubblica incolumità.
Anche grazie al supporto assicurato dalla Prefettura di Catania, il coinvolgimento delle istituzioni territoriali e regionali ha trovato la giusta sintesi per individuare le soluzioni più immediate ed efficienti sul piano operativo oltre che su quello burocratico-amministrativo.
E proprio l’impegno sinergico delle Istituzioni, non disgiunto dalla sensibilità del Presidente della Regione, on. Renato Schifani e del Dirigente generale del Dipartimento regionale della Protezione civile, ing. Salvatore Cocina – la cui guida sapiente e il cui supporto qualificato ha accompagnato ogni passaggio della complessa operazione - ha portato nel giugno scorso all’adozione della Delibera di Giunta Regionale n. 228, con la quale il governo ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale, ai sensi dell’art. 3 della L.R. 7 luglio 2020, fino al 31 dicembre 2024.
Con successivo Decreto del Presidente della Regione, l’ing. Giuseppe Grasso sovraordinato del Comune di Palagonia e Dirigente Regionale è stato individuato, quale Commissario delegato, per porre in essere le attività necessarie per il superamento dell’emergenza ambientale del pozzo S. Sebastiano.
La Protezione Civile Regionale è stata incaricata come stazione appaltante per seguire le operazioni funzionali al raggiungimento del predetto obiettivo.
Il Commissario intanto procedeva alle nomine del RUP, nella persona dell’ing. Santi Eugenio Diliberto, dei DD.LL nei tecnici della protezione civile ing. Giacomo Costantino e dott. Nunzio Costa, del responsabile delle occupazioni dei suoli nel geom. Domenico Giustino e del collaudatore tecnico amministrativo nell’ ing. Gianluca Lo Re funzionario URIG.
Il 22 luglio scorso, il Commissario ha affidato l’incarico di eseguire le lavorazioni per la chiusura mineraria del pozzo S. Sebastiano all’impresa Bonassisa Drilling Company s.r.l., individuata attraverso le necessarie procedure selettive ed indagini di mercato.
Data la Specificità delle lavorazioni, il cantiere è rientrato nell’alveo normativo della D.Lgs 624/96 e quindi dei cantieri minerari. Ciò ha determinato la necessità di incaricare la società Expertisse s.r.l. per individuare le ulteriori figure professionali dei sorveglianti HSE, del direttore responsabile e del Well Construction Manager.
Hanno prestato il loro apporto professionale: l’ing. Danilo Pighin come direttore responsabile, i dott. Angrì Roberto e Nunzio Papotto, come Sorveglianti per la Sicurezza 624/96 HSE (Healt Safety Envirement) Supervisor, il perito Pietro Antonuzzo nel ruolo di Well Construction Manager.
In considerazione della rilevanza dell’intervento, l’Assemblea della Regione Siciliana con L.R. 25/2024 art. 7, ha finanziato l’opera per un importo complessivo di 2500 migliaia di euro.
Dopo l’applicazione di un deviatore (assembly) munito di valvole e strumenti di supporto e dopo le necessarie lavorazioni per assicurare la sicurezza dell’intervento, in data 06/09/2024 è stato chiuso il flusso di fluido del pozzo. Da quella data non si sono più verificate fuoriuscite di inquinanti nè in forma liquida e nè gassosa, come comprovato dai monitoraggi delle lavorazioni e quindi successivamente dal monitoraggio ARPA per la frazione gassosa.
Le operazioni si sono concluse con successive operazioni e, segnatamente, la cementazione definitiva insieme alla saldatura della flangia di testa, in data 24/10/2024.
Il successivo 28/10/2024 - conformemente a quanto preventivato in sede di consegna dei lavori in somma urgenza - sono state definitivamente ultimate le operazioni di chiusura mineraria del Pozzo S. Sebastiano con il collaudo tecnico dello stesso ad opera dell’ing. Gianluca Lo Re, che ha testato la predetta chiusura alla pressione di 10 bar.
Un’opera complessa che ha richiesto l’intervento di aziende specializzate nel settore oil & gas, la cui specifica qualificazione ha consentito di portare a termine gli interventi in sicurezza sia per gli operatori che per il territorio. L’intera operazione è stata completata secondo le previsioni originarie con una ottimizzazione delle opere sul piano tecnico e scongiurando ulteriori interventi che avrebbero comportato un aggravio di spesa in caso di imprevisti (già quantificato in 3.000.000 di euro in caso di cattiva esecuzione o imprevedibile reazione del pozzo in profondità).